In questo articolo parleremo non di un genere di pianta specifica ma in via più generica, parleremo infatti dei fiori rustici cioè di quelle piante che fioriscono bellissimi fiori senza il bisogno di particolari cure e attenzioni.

 

Fiori Rustici

 

Le piante vengono denominate “rustiche” quando esse, per vivere, non richiedono cure particolari. Naturalmente la rusticità non è soltanto relativa al tipo di terreno, ma deve essere riferita alla richiesta d’acqua ed alla facile adattabilità al clima. Piante veramente rustiche sono, per portare un esempio frequente in natura, quelle che spontaneamente si abituano a vivere nelle nostre regioni senza che alcuno provveda a curarle, ad innaffiarle, a propagarle, a difenderle dai rigori invernali.

Non sono rari i casi in cui, passeggiando per la campagna, incontriamo fiori da giardino che, come dicono i botanici, sono sfuggiti alla coltivazione e si sono inselvatichiti: spontaneizzati; con un termine più scientifico queste piante si dicono subspontanee o avventizie ed in quest’ultimo caso il termine più si addice alle specie esotiche per la nostra flora, come le petunie; le rudbeckie, i grandi convolvuli viola-azzurri o porporini e molti altri fiori ancora che qua e la troviamo sperduti lungo le siepi e che hanno le loro origini nelle regioni lontane del Nuovo Mondo.

Piante erbacee dunque, a fiori per lo più vistosi: le une perenni che cioè non muoiono, ma si rinnovano resistendo per numerosi anni ai rigori dell’inverno ed alla siccità estiva; le altre possono essere biennali oppure annue. Ed è specialmente fra queste ultime che si annoverano le specie più adatte alla rusticità; esse infatti, avendo un ciclo annuale soltanto di vita, non corrono i rischi dell’inverno freddo e nebbioso poiché già la loro vita è allora finita ed hanno lasciato, per la conservazione della specie, semi fecondi.

Ciò avviene, anche in natura, per molte piante campestri, come il rosolaccio e la camomilla. È pur vero che non tutte le piante si adattano a terreni d’ogni sorta, ne sopportano l’aridità, ma la loro breve durata comporta ugualmente una notevole semplificazione nel coltivarle e mantenerle in vita: una vita spesso di pochi mesi soltanto.

A questo punto è bene considerare, anche una gran parte di quelle biennali, giacchè molto simili ne sono i metodi di coltivazione.

Annuali o biennali che siano, le nostre piante rustiche da fiore possono, a seconda dei casi, seminarsi in semenzaio oppure direttamente in posto, od in sito.

In semenzaio poi può consistere in piccoli vasi oppure in cassoni o prode in piena terra; in vasi si seminano le specie più delicate, che spesso devono venir seminate in autunno e devono poi essere protette in serra o sotto vetro in inverno, oppure, se seminate in primavera, devono essere protette dalle residue brinate, dalle nebbie e dalle piogge troppo abbondanti. In semenzaio all’aperto si seminano piante che sono più resistenti.

È bene aggiungere che alcune piante annue o biennali, pur rustiche hanno bisogno di speciali cure e soprattutto di frequenti innaffiature; si tratta, in questo caso, di piante a foglie ampie e tenere, come avviene nelle calceolarie e nelle cinerarie, nelle quali, di conseguenza, la traspirazione è notevole. Per queste piante la semina deve effettuarsi preferibilmente in cassoni ben ventilati, usando terre permeabile molto fine ed esse devono essere poi ripicchettate; inoltre sono utili i trattamenti con zolfo, ad evitare l’invasione di parassiti crittogamici del marciume, trattandosi di tessuti vegetali teneri ed acquosi in un ambiente piuttosto umido.

Molto meno delicata è la maggior parte delle piante vivaci le quali resistono ai rigori dell’inverno sia pure perdendo la parte aerea.

Le piante da fiore, a prescindere dalla loro durata in vita, devono essere piantate in terreni sani, non troppo umidi, a sottosuolo permeabile e devono essere nettate dalle erbacee infestanti, e ciò non soltanto per una ragione estetica, ma anche perché non vengano soffocate da erbe che spesso le sovrastano, le ombreggiano troppo, le costringono prive di spazio.

E per coloro che si vogliono dedicare con cura ai fiori rustici dobbiamo aggiungere che la scelta consente, se è fatta con accorgimento, di avere una fioritura continua da marzo a settembre, con specie dalle forme e dai colori più vari, in cui un grande numero di famiglie botaniche è rappresentato. Prevalgono come è facile immaginare, le Asteracee, seguite dalle Ranuncolacee, dalle Brassicacee, dalle Violacee e così via.

Comunque i fiori rustici costituiscono senza dubbio un tipo di floricoltura che può essere affrontato da tutti, ed aiuole, bordure e macchie si ravvivano di giorno in giorno e variano a nostro piacimento; a chi non può dilettarsi in giardino, i fiori rustici offrono notevole sollievo estetico anche sui terrazzini, sui balconi e sui davanzali.