Fra i bulbi fioriferi che più si prestano a fioriture molto precoci, primaverili per i giardini e addirittura invernali per le serre e gli appartamenti, primeggiano i giacinti.

I giacinti appartengono alle Gigliacee e costituiscono, com’è noto, uno dei più importanti settori dell’industria del fiore, soprattutto in alcuni paesi tra cui primeggia l’Olanda.

 

Giacinti

 

Il giacinto, il cui nome scientifico è Hyacinthus orientalis, è, come dice il nome, originario dell’Oriente, inteso però nei limiti mediterranei; esso infatti lo si pone, nelle sue forme originarie, nella regione Balcanica e tutt’al più fino nel Ponto, nell’Asia Minore, Siria e Mesopotamia.

La sua origine così vicina alla culla delle principali civiltà euromediterranee, con riferimento specialmente a quella greca e a quella romana, ha fatto si che il giacinto si sia diffuso, come pianta coltivata, molto presto, nelle nostre regioni e poi in tutta l’Europa.

Il suo ingresso nello studio dei fiori da ornamento è precedente al 1525 ed i vecchi testi sull’argomento parlano di giacinti a fiori semplici nel 1583 e di quelli a fiori doppi nel 1623.

L’Olanda ne ha il primato nella selezione e coltivazione ormai da molto tempo ed a parte la destinazione nei due gruppi già citati, i giacinti possono essere distinti in olandesi (Giacinti d’Olanda) e francesi (Giacinti di Parigi). I primi sono caratterizzati da infiorescenze molto dense; gli altri da pannocchie fiorali più lasse ed a comportamento più rustico; una notevole distinzione è possibile fin nei bulbi in riposo, che sono più grossi, più tunicati, e spesso più colorati esternamente nei giacinti olandesi.

Ovviamente la coltivazione ha dato luogo non soltanto ad ibridazioni interessanti i colori, che saranno risultati spesso intermedi tra quelli fondamentali, ma anche si sono ottenute forme intermedie per grandezza e forma dei fiori, per compattezza ed altezza delle infiorescenze, e così via.

Ogni regione in cui il giacinto abbia trovato l’ambiente adatto alla sua coltivazione si sarà via via specializzata in detta coltura tenendo a battesimo nuove varietà.

Come ad esempio, esistono oggi dei Giacinti d’Italia ed i Giacinti romani, i quali ultimi presentano numerose infiorescenze per ogni pianta e tali infiorescenze sono però molto rade, con tre-otto fiori soltanto e limitazioni ai colori bianco ed azzurro scuro.

La povertà delle infiorescenze però non fa di questa specie di giacinto una pianta poco bella e poco ricercata, ma anzi la loro maggior gentilezza li ha portati su una linea avanzata nell’ornamentazione di aiuole, di vasi e di mazzi di fiori recisi.

I colori del giacinto orientale sono il bianco, le gradazioni del giallo caldo, del rosa fino al rosso carminio, del viola e dell’azzurro fino quasi all’indaco.

La coltivazione di questo fiore non è molto difficile; come tutte le piante bulbose ha bisogno di una notevole metodicità. I bulbi si interrano a 10-20 cm di profondità e distanziandoli a 12-15 cm; il periodo migliore per l’interramento va da settembre a novembre per le piante all’aperto e da novembre a dicembre per quelle in ambiente chiuso. La terra deve essere leggera e moderatamente ricca di sostanze nutritive, evitando ogni forma di concimazione organica specialmente se con materiale fresco.

Dopo la fioritura, quando le foglie già secche, e ciò avviene in giugno luglio, i bulbi devono essere tolti dalla terra, fatti seccare all’ombra e conservati in luogo asciutto, entro vasi. Quando si desiderano fioriture molto anticipate è necessario ricorrere alla forzatura; a tal fine si piantano i bulbi, in settembre-novembre, all’interno di piccoli vasi appositi, in terra leggera mista a terriccio concimato e si innaffiano frequentemente. I vasi si devono poi porre in fossette, ricoprendoli con dieci centimetri di terra non appena i bulbi incominciano a germogliare. Quindi si riprendono i vasi e si pongono sotto vetro o in serra o, così preparati si possono tenere in casa, su davanzali ben illuminati.

I giacinti, possono anche essere coltivati in apposite caraffe di vetro; in tal caso è importante che l’acqua raggiunga sempre il girello dei bulbi, ossia la parte inferiore degli stessi, da dove si sviluppano le radici.

Un altro metodo di coltivazione è quello per il quale alla terra si sostituisce il muschio. Sia per questo tipo, sia per quella in caraffe di vetro è necessario, che i bulbi, dopo essere stati collocati sull’acqua o nel muschio umido, siano tenuti per cinque o sei settimane al buio.

La moltiplicazione per seme non è molto impiegata per i giacinti poiché è necessario attendere quattro anni per avere piante fiorite; i semi poi, salvo che si tratti di piante madri appositamente curate, danno piante a fioritura scadente. Si ricorre perciò alla propagazione per bulbetti i quali però devono essere staccati dai bulbi maggiori soltanto quando siano ben sviluppati.