Molto spesso si è portati ad associare la riabilitazione motoria al recupero funzionale dopo gravi eventi traumatici.

In questo, siamo spesso ingannati anche dalla cinematografia, che mostra percorsi lunghi e difficoltosi di recupero, mentre solitamente non porta alla nostra attenzione i pur faticosi percorsi di minor impatto mediatico.

Riabilitazione Motoria e Corretto Recupero Funzionale

Una corretta riabilitazione motoria, infatti, non è solo fondamentale in caso di gravi eventi traumatici, ma anche in casi molto meno di impatto.

Una frattura, pur se semplice, ad esempio, obbliga l’arto colpito ad una forza e lunga immobilità e troppo spesso il recupero, sanata la frattura, viene messo in secondo piano.

Diverso è, ad esempio, il caso di o di stiramento dei legamenti che, nel primo caso dopo un adeguato intervento chirurgico, provocando dolore fino alla completa guarigione, ci suggeriscono che il processo di riabilitazione è ancora in corso.

Eppure, anche in questo caso, troppo spesso si dà per scontata una sorta di riabilitazione automatica, come se il nostro corpo non subisse, anche a seguito di un trauma localizzato, tutta una serie di piccole variazioni che vanno pino piano corrette.

Un legamento trascurato e non adeguatamente riabilitato, può infatti perdere la sua naturale elasticità e, di fatto, restare meno estensibile causando disparità di movimento, a volte evidenti, come nel caso delle lievi zoppie causate da stiramenti dei legamenti o muscolari.

In altre occasioni meno evidenti, come ad esempio l’articolazione della spalla, poiché automaticamente il nostro corpo compensa il mancato allungamento dell’arto con uno spostamento in avanti di tutta l’articolazione, il che causa, nemmeno troppo nel lungo termine, problemi abbastanza seri sia alla parte superiore del corpo, sia alla postura in generale.

Quel che la riabilitazione motoria aiuta a superare non è in realtà il solo calo muscolare dovuto a una lunga immobilità, o la diminuzione della elasticità tendinea.

Quello che la riabilitazione aiuta a superare in modo da riprendere pienamente la perfetta funzionalità, senza gravare su altre zone del corpo, è la naturale tendenza della nostra mente a compensare la parte più debole.

Se abbiamo, ad esempio, un problema al piede destro, tenderemo automaticamente ad appoggiare il peso più sull’altra gamba, e tenderemo, anche da fermi, a trovare posizioni antalgiche, ovvero posizioni che ci consentano di provare il minor dolore possibile, e che spesso sono posture scorrette, a cui con la riabilitazione motoria dobbiamo via via perdere l’abitudine per non andare ad inficiare il corretto funzionamento di altre parti del corpo.

La riabilitazione motoria, quindi, diventa fondamentale anche per i lievi traumi perché, pur se si recupera facilmente il movimento, non altrettanto facilmente si riesce a recuperare il movimento corretto.

La riabilitazione motoria include diverse forme di intervento, che vanno da interventi fisioterapici mirati, ai massaggi, alla esercitazione pratica ed al lavoro sia sulle singole articolazioni che sono state colpite da trauma, sia sull’intera postura come vengono applicati pressol il centro di massofisioterpia Il Massaggio.

Un paragrafo a parte merita la rieducazione posturale, che non è propriamente una vera e propria riabilitazione motoria, ma che spesso si rende necessaria in caso di problemi funzionali per troppo tempo trascurati, creati ad esempio da una frattura ad una articolazione in cui non sia stato adeguatamente trattato il percorso riabilitativo successivo alla saldatura ossea.