Aceri Ornamentali

Fra i numerosi generi di piante legnose che si prestano ad abbellire giardini, parchi e viali, senza dubbio il genere Acer è fra i più ricchi di specie decorative, sia per il loro portamento, sia per la forma delle foglie le quali inoltre, in molti casi, si arrossano d’autunno fino a raggiungere toni coloristici quasi paradossali per foglie d’alberi.

Botanicamente gli aceri appartengono alla famiglia delle Aceracee, vicina a quella delle Ippocastanacee, ed il genere Acer comprende un centinaio di specie, tutte arboree, distribuite nell’emisfero boreale: dall’America settentrionale all’Europa e di qui all’Oriente asiatico; in floristica si raggruppano fra le piante legnose spoglianti, da fogliame.

Trattandosi di piante legnose è ovvio che parecchie di esse offrono legnami da lavoro, ed anche in Europa viene usato il legno bianco, omogeneo o venato, delle specie spontanee nei boschi, collinari e montani. Questi legnami servono specialmente per la costruzione di mobili, mentre quelli di altre specie servono per lavori di ebanisteria.

 

Quale Scegliere

Ma gli aceri ornamentali sono da scegliersi specialmente fra le specie di origine orientale ed è sufficiente questo concetto perché nella nostra immaginazione si profilino i classici giardini giapponesi, in cui l’acero non manca mai, vicino al ciliegio e ad un elegante conifera.

Ben si addice agli aceri l’appartenenza al gruppo delle “arborescenti ed arboree spoglianti da fogliame”, poiché nulla di vistoso offrono i loro fiori, piccoli, insignificanti, verdastri o giallo-rossicci, penduli; qualche cosa di più, ma non molto, dicono i frutti: samare a doppia ala che, a maturità, cadono lentamente al suolo.

 

Classificazione

La classificazione degli aceri ornamentali dal punto di vista della loro decoratività non è facile, poiché ora si associano, in qualche specie, la mole arborea notevole ad una chioma persistentemente verde, ora invece, ad una mole tutt’altro che imponente, si contrappone la decoratività delle foglie lobate, più o meno dentate, talvolta palmate e profondamente incise, le quali possono mantenersi verdi fino al momento in cui seccano e cadono oppure possono ingiallire e poi virare rapidamente al rosso e così rimanere ancora, fino al tardo autunno, sull’albero.

E facile dunque capire la molteplice importanza decorativa di questi alberi e in questo articolo illustreremo i più importanti e i più interessanti. Iniziando dall’acero che possiamo definire più comune nel nostro paese: l’acero a foglie di frassino; si tratta di un albero che può raggiungere i 10-15 m di altezza, originario del Messico, il suo tronco presenta una bella corteccia grigio-bruna poco screpolata e dà origine a rami divaricati che sono l’impalcatura di un ampia chioma leggera ed elegante, dovuta a foglie composte di 3-5 foglioline ovato-lanceolate, spesso lobate, generalmente dentate, di color verde “gaio”, ossia di un verde vivo, ma non intenso.

Questo acero, come del resto la gran parte delle specie americane ed europee, è a vegetazione vigorosa, a sviluppo rapido e di facile adattabilità sia per l’esposizione, sia per quanto riguarda la natura del terreno, e queste sue peculiarità ne fanno una specie diffusamente coltivata a far boschetti o gruppi nei giardini e nei parchi.

Per la decoratività delle foglie è interessante l’Acer rubrum, originario del Nord America; le foglie stesse assumono, in autunno, colori che variano dall’arancione al rosso scarlatto.

Arrossano anche le foglie del vero acero del Giappone, uno dei più delicati in quanto a fogliame, la cui chioma è, in alcune specie, di sorprendente leggerezza, formata da foglioline che misurano 3-6 cm di diametro soltanto e che presentano lobi più numerosi di 5 e la cui separazione raggiunge, per profondità, la metà dell’ampiezza fogliare.

Se si dispone di un discreto appezzamento di terreno da tenere a boschetto cespuglioso d’aceri, è possibile coltivarli in repertorio di specie il cui arrossamento autunnale delle foglie, non contemporaneo in tutte le varietà, si sussegua in modo da dare un interrotto variare di colori, dal verde chiaro, al giallo, al sanguigno, che può durare da luglio a novembre.

In generale gli aceri ornamentali, sono piante rustiche, ma per le specie più delicate e per dar maggior vigore anche a quelle più frugali sono indicati i terreni fertili e ricchi di sostanze organiche; non gradiscono suoli ricchi di calcare e temono il troppo sole ed il vento.

La loro riproduzione si fa per mezzo di talee e margotte: quest’ultimo mezzo è adatto soprattutto per i delicati aceri giapponesi. L’innesto è impiegato per propagare le specie più rare e delicate. La riproduzione da seme è possibile, ma richiede molta cura, pur dando poi piante che malgrado siano giovani risultano notevolmente resistenti.