La bellezza degli anturi, appartenenti alle Aracee, è singolare e del tutto propria; queste piante, infatti, hanno fiori, o meglio infiorescenze, che si impongono per la loro vistosità e, possiamo dire, per il loro splendore.

 

Anturi

 

Gli scapi, privi di foglie ed esili, sorreggono, ognuno, un’ampia spata ovato-cuoriforme, dall’aspetto cuoioso o porcellanaceo, curvinervia, bianca, rosea, rossa o carnicina, talvolta con riflessi e sfumature verdastre, brillanti, e dalla loro base si diparte lo spadice, giallo o rosato, spesso ricurvo.

La specie originaria è l’Anthurium scherzerianum, nativo di Costa Rica e Guatemala, introdotto in Europa nel 1862, quindi di recente acquisto per la nostra floricoltura. Belli ma delicati, gli anturi, hanno bisogno di una temperatura costantemente calda e di un ambiente umido, che riproduca il meglio possibile il clima tropicale delle regioni in cui essi vivono. Oltre a ciò, hanno bisogno anche di un particolare substrato che può ottenersi mescolando in parti uguali terriccio di castagno e terra di bosco, avendo cura che ne risulti un miscuglio grossolano, in cui vi siano ancora pezzetti di legno poroso e del tutto alterato; vi si possono aggiungere torba, radici di polipodio e terriccio di foglie.

I vasi dove gli anturi vengono piantati devono portare sul fondo uno strato di carbonella in pezzetti, per un buon drenaggio, cui può essere aggiunto dello sfagno bagnato che dovrà essere tolto quando le piante hanno finito di fiorire.

L’Anthurium scherzerianum può essere considerato il capostipite delle varietà che abbelliscono le nostre serre e le vetrine dei fiorai.

La riproduzione di queste piante non è fra le più facili, pur riuscendo spesso le margotte, fatte con contenitori pieni di solo sfagno, da applicarsi attorno ad un nodo.

Gli anturi producono semi, ma perché siano fertili è necessario, nelle nostre serre effettuare l’impollinazione artificiale, mancandovi pronubi adatti. Ottenuti i semi, questi devono essere seminati in cassoni chiusi ed in serra calda poi, quando le piantine hanno emesso le due prime piccole foglie, si mettono in piccoli vasi che vengono cambiati col crescere delle piante, le quali dovrebbero fiorire dopo il terzo anno.

Per quanto riguarda gli Anthurium da fogliame, valgono le informazioni elencate in questo stesso articolo circa i metodi di coltivazione. Si hanno specie perenni, a grandi foglie oblungo-cuoriformi, ma gli anturi sono solo una minima rappresentanza delle Aracee a fogliame decorativo; basti pensare alle specie dei generi Colocasia, Caladium, Dieffenbachia ed altri ancora, le cui foglie sono inverosimilmente policrome, macchiettate, spruzzate, venate.