In seguito alla pandemia di Coronavirus, lo shopping online ha subito una forte crescita, tanto da surclassare il tradizionale metodo di acquistare presso i negozi fisici, tanto che molti di loro (tra cui 1200 punti vendita Zara) si sono ritrovati a dover abbassare le serrande in modo definitivo.

Il commercio vive una fase critica

Nonostante le misure di emergenza siano state allentate, sono molte le persone che decidono ancora oggi di non recarsi nei negozi, soprattutto se si tratta di centri commerciali molto grandi, e così molti commercianti hanno dovuto rivoluzionare la loro attività.

Soprattutto chi gestisce negozi di abbigliamento da donna, ha compreso quanto sia importante, per poter sopravvivere, trasformare la propria attività di vendita alla persona, in un e-commerce, ovvero un negozio virtuale dove tramite i social i clienti hanno potuto continuare a fare acquisti.

Durante la quarantena, questi nuovi e-commerce, hanno pertanto dovuto effettuare spedizioni a domicilio, ma proprio grazie a questa nuova modalità, non solo non sono andati in affanno, mentre molte attività sono rimaste chiuse, ma ad oggi vengono riconosciuti anche a livello nazionale.

Shopping online: una nuova frontiera di guadagno

Molti decidono di ricorrere a questa tipologia di shopping perché non hanno voglia di uscire o non vogliono passare del tempo in ambienti chiusi ed affollati e grazie all’apertura dei negozi online, il cliente è libero di osservare tutto il catalogo dei prodotti in vendita direttamente da smartphone o computer.

Ovviamente, anche queste piattaforme on line offrono sconti e promozioni oltre al fatto di affidarsi ad un corriere affinché le spedizioni avvengano in massimo 48 ore ad un costo di soli €5.

La crisi ha colpito i marchi più noti

I negozi appartenenti alla famosissima catena di abbigliamentoZara” hanno subito un brutto crollo delle vendite, tanto che i proprietari del marchio hanno deciso di chiudere ben 1200 negozi fisici.

Brutta sorte quindi per la Inditex di Amancio Ortega, leader del fast fashion mondiale che ha visto un calo delle vendite del 44% a causa della chiusura dei negozi durante il lockdown e che ha deciso perciò di puntare sulle vendite online.

Erano previste altre aperture a marchio Zara in molte zone d’Italia, che nella migliore delle ipotesi, verranno rimandate.

Ricordiamo inoltre che la Inditex raggruppa altri marchi oltre a Zara: Bershka, Pull&Bear e Massimo Dutti fanno capo a questo colosso economico commerciale che ha preso la decisione di assorbire i negozi più piccoli senza effettuare licenziamenti ma ricollocando il personale in altri siti.

Lo shopping online ha rivoluzionato il nostro modo di fare acquisti, aumentando le vendite del 50% su base annua e del 95% nel solo mese di aprile.

Inditex ha espresso la volontà di voler puntare e rafforzare molto il suo sito online, in modo da non farsi sottomettere dai rivali H&M, Uniqlo e Asos.

I negozi più grandi saranno adibiti ad essere la base di distribuzione per le vendite online sulle quali l’azienda ha deciso di investire 2,7 miliardi di euro.

In ogni caso, verrà garantito il pieno funzionamento degli altri stores fisici mentre per le vendite online si intende velocizzare la tempistica di consegna e di monitoraggio in tempo reale dei prodotti.