Ciclamini

Oggi vedremo come coltivare ciclamini, come conservarli, come annaffiarli correttamente e cosa fare con le foglie appassite.

I ciclamini appartengono alla famiglia delle Primulacee, rappresentano stupende piante a fioritura invernale, che tra novembre e marzo formano la meraviglia di molti negozi di fiorai, portando spesso contemporaneamente anche una trentina di fiori.

Il ciclamino di Persia è sicuramente uno dei più conosciuti colturalmente: molti floricoltori ne hanno fatto la loro specialità ottenendo esemplari veramente perfetti nelle innumerevoli varietà e razze che ne sono derivate. I fiori bianchi, rosa, salmone, rossi, porpora, assumono caratteristiche di imponente eleganza erompendo tra le foglie di un verde cupo, marmorate ora di grigio-oro, ora di metallico argentato. E non solo: i petali, superbamente rivolti all’indietro, si incidono, si ondulano, si contorcono, si ornano di macchie alla base, ovvero sfumano in gradazioni delicatissime, costituendo sempre più doti di predilezione.

Qual è il mezzo migliore per conservare a lungo i ciclamini? Innanzitutto l’annaffiamento è un punto piuttosto delicato: la parte superiore del bulbo, le basi dei peduncoli che portano i fiori e quelli delle foglie se irritati divengono facile preda di marciumi che possono essere causa di morte per le nostre belle piante fiorite. Inoltre si deve curare di ripulirli dei fiori appassiti, eliminando interamente i peduncoli che li sorreggono al fine di evitare che i loro frammenti imputridiscano. Infine essi temono calori eccessivi e posizioni aduggiate, lontane da finestre.

Una volta terminata la fioritura, i ciclamini potranno essere conservati e fatti rifiorire l’anno seguente, anche se non saranno mai le belle piante della prima fioritura, si tratti pure delle qualità più pregevoli.

Quando le foglie dei nostri ciclamini saranno appassite, porteremo i vasi in locali freschi ed asciutti, come potrebbe essere una cantina, interrompendo ogni irrorazione fino alla fine di luglio. Solo allora si provvederà a cambiare la loro terra badando a non interrare la parte superiore del bulbo: quindi si ricomincerà ad annaffiare, sempre per immersione, trasportandoli nuovamente nei nostri appartamenti.

I floricoltori tuttavia, allo scopo di ottenere piante sempre perfette, preferiscono seminare di anno in anno i ciclamini, provvedendosi dei semi dalla pianta più bella dell’anno precedente.

La semina va effettuata a partire dai mesi di agosto-settembre per avere esemplari pronti solo l’inverno-autunno dell’anno successivo, 12 mesi dopo. Amano terriccio di bosco misto a sfatticciato di foglie o di letame ed a sabbia fine: i semi vi si piantano dopo averli posti in acqua tiepida 24-48 ore al fine di facilitarne la germinazione. Quando le piante cominciano ad emettere la prima fogliolina si trapiantano e così si procederà ancora all’apparizione della quarta, finché in aprile-marzo dell’anno successivo, avendo esse 5.8 foglie si invaseranno per la prima volta.

Continuando a svilupparsi, seguiranno via via altri trapianti in vasi di diametro sempre crescente, accompagnando l’accrescimento, ovviamente con apporto costante di concime e gradazioni opportune di temperatura ed umidità. L’ultimo rinvaso si farà a poco meno di un anno dalla semina. La piantina sarà allora un bel cespo compatto di foglie, tra cui cominceranno ad intravvedersi regolari e numerosi i peduncoli dei fiori, che presto si apriranno ergendo i loro petali come ali di farfalle.