I gerani, o meglio i pelargoni, poiché questo è il loro nome esatto, appartenendo al genere Pelargonium, della famiglia delle Geraniacee, sono piante erbacee che spesso raggiungono notevoli dimensioni, a portamento cespugliforme, eretto, od anche rampicante-ricadente, ricchi di foglie da tondeggianti a poligonali e fino a palmato-lobate e portanti fiori più o meno grandi, raramente solitari ed invece, in genere, riuniti in infiorescenze globose.

 

Gerani

 

Anche in queste piante il colore dei fiori varia molto, ma oscilla dal bianco al rosa al porporino cupo e dal rosso chiaro fino al lillaceo, mancandovi il giallo e tutti i toni azzurri.

Le specie che maggiormente entrano nell’ornamentazione di aiuole, dove il clima lo permette, di verande, terrazzi, balconi oppure serve ed appartamenti sono il cosiddetto “geranio” delle sue varietà e razze comuni, il “geranio-edera”, caratteristicamente rampicante o ricadente, il pelargonio dei fioristi o geranio a cinque macchie, con fiori grandi e poco numerosi per ogni infiorescenza, con petali macchiati alla base, e la “malvarosa” e forme affini.

Le foglie dei gerani si presentano tondeggianti, regolarmente ma modestamente lobate e crenulate, di colore verde opaco, stesse, molli e delicatamente profumate, per lo più con una zonatura rossastra concentrica, sono un carattere evidente che permette di distinguere questa pianta dalle specie e varietà congeneri. I fiori, semplici o doppi, sono raccolti in infiorescenza globose che possono raggiungere un diametro di 6-10 cm.

Il tanto coltivato “geranio-edera”, è molto caratteristico per le foglie carnose, di colore verde vivo, quasi brillanti, a contorno tondeggiante poligonale a cinque lobi ottusamente appuntiti. I fiori, in ombrelle globose, sono, nelle forme più diffuse, di color rosa ciclame più o meno intenso. Anche il geranio-edera può aprire fiori semplici o doppi e foglie più o meno macchiate e viene utilizzato soprattutto per la decorazione di balaustre e di sospensioni o viene impiegato anche per formare cascate lungo i muri di recinzione e di sostegno.

Tutti i pelargoni si moltiplicano per seme, ma nella pratica corrente si preferisce il metodo delle talee o botture; queste si devono preparare dalla fine di agosto ai primi di settembre in piena terra o in serra fredda, usando comunque un terriccio nel giro, in sito ombreggiato ed evitando, dapprima, di annaffiare; alla fine di settembre è bene trapiantare, con una piccola zolla, il terreno ben drenato all’interno di una serra temperata bene illuminata ed aerando col tempo bello e non umido. Annaffiare moderatamente senza bagnare le foglie ed asportare quelle ingiallite o morte. Infine trasportare a dimora, preferibilmente con tempo coperto, verso la fine di aprile e fino a tutto maggio, annaffiando dapprima copiosamente.

È bene ricordare che i gerani possono essere ritirati, a riposo, prima dell’inverno, per essere poi riportate in attività a primavera.