Il rapporto tra Italia e Internet continua a essere piuttosto preoccupante, sia sul versante dell’infrastrutturazione del territorio che su quello dell’accoglienza da parte degli utenti: nonostante la diffusione dei servizi e le offerte degli operatori, infatti, ci sono ancora 4 italiani su 10 che non accedono alla Rete.

 

Il quaranta per cento degli italiani non ha mai usato Internet: sembra un dato assurdo, vista la diffusione della Rete e l’estensione dei suoi servizi a ogni ambito della nostra vita quotidiana, eppure è così. Lo rivela l’ultima relazione annuale dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del nostro Paese, che inchioda l’Italia al penultimo posto assoluto in Europa in questo settore, anche per la (scarsa) estensione della banda larga.

 

Sotto la media europea. Per la precisione, l’analisi dell’osservatorio Agcom ha diffuso i dati sulla connettività di rete in Italia aggiornati al primo trimestre 2017: nonostante un incremento della banda larga, grazie anche agli investimenti di operatori privati e alla diffusione di nuove modalità di connessione alla Rete, l’Italia resta ancora indietro sia dal punto quantitativo che da quello qualitativo, soprattutto se guardiamo alle performance di altri Paesi Europei.

 

I dati della banda larga. Sul territorio nazionale si registrano circa 16 milioni di unità raggiunte da connettività di rete a banda larga (ovvero quella superiore a 10 Mbit per secondo), e soltanto nell’ultimo anno il dato si è incrementato di 770 mila unità; eppure, come accennato, il 40 per cento degli abitanti italiani non sfrutta i vantaggi di Internet. Dal punto di vista delle tecnologie, invece, avanzano piano i collegamenti in fibra (sono circa 3,9 milioni le unità connesse con le migliori tecnologie a disposizione), mentre sono in diffusione servizi Wireless come quelli garantiti da Eolo, che con la sua proposta di Internet senza linea telefonica ha già conquistato 220 mila clienti nelle regioni settentrionali e centrali del Paese.

 

L’uso di Internet in Italia. Insomma, qualche segnale positivo c’è, ma gli italiani sembrano faticare ancora a immergersi nel mondo virtuale della Rete, al punto che nell’ultimo anno è cresciuto appena di tre punti percentuali il dato delle persone che accedono in maniera costante a Internet, arrivando appunto alla cifra tonda del 60 per cento. Valore che posiziona l’Italia ben al di sotto delle medie europee anche nelle modalità di utilizzo della Rete, e in modo particolare per la consultazione via web di siti per gli acquisti online e per ottenere l’accesso ai servizi bancari.

 

Più intrattenimento. Al contrario, i nostri connazionali sembrano apprezzare gli aspetti “ludici” e di intrattenimento della Rete, visto che il tempo di impiego dei social network è sui livelli medi del resto d’Europa, mentre quello dedicato a streaming musicale e video risulta addirittura superiore di quello speso altrove.

 

Guerra alle fake news. A proposito poi delle modalità di fruizione del Web, secondo l’analisi dell’Agcom gli italiani si rivolgono “in massa” ai colossi dell’informazione e soprattutto a siti come Google e Facebook, che sono anche i portali che insieme detengono una quota superiore al 50 per cento di tutta la fetta dei ricavi netti della pubblicità su web: vale a dire che dei circa 2 miliardi di euro raccolti nel solo 2016 in questo ambito, più della metà “finisce” nei due grandi contenitori di notizie, informazione e interazione, con conseguenze anche importanti per tutto quello che concerne le “fake news“, uno dei grandi problemi del nostro tempo.