La divinazione è l’arte di predire gli eventi o il futuro. La prima cosa che viene in mente è la cartomanzia che ha risvolti molto popolari. Solitamente, a questa pratica si accede tramite un rituale o attraverso l’interpretazione di segni e simboli. Colui che la pratica viene detto vate o indovino, ma è spesso chiamato in altri modi differenti a seconda del contesto culturale, religioso o geografico all’interno del quale tale pratica viene effettuata.

Oracoli e Sibille

 

L’Oracolo è invece una forma di divinazione consistente in un responso fornito dalla divinità in merito a questioni del proprio passato, presente e futuro.  Tra gli oracoli interattivi che vanno più di moda c’è il responso dell’oracolo arabo . Ma di “giochi interattivi” dove cliccando su un’immagine si raggiunge un responso è davvero pieno il web. Storicamente molto famoso era l’Oracolo di Delfi, nel quale si riteneva che il dio Apollo fornisse responsi non solo a individui in cerca di un consiglio, ma anche agli Stati. Per accedere al responso era necessario compiere alcuni riti preliminari, come sacrifici oppure offerte votive al santuario.

Da non confondere con le carte sono le Sibille intese come personaggi, figure storiche e anche mitiche della mitologia greca e romana. Si tratta di vergini in possesso di virtù profetiche, loro ispirate da un dio (in genere il dio Apollo); esse fornivano responsi e previsioni, per lo più sotto forma di frasi ambigue e difficili da decifrare.

Entrambi i metodi di divinazione erano considerati oscuri e soggetti a differenti interpretazioni: il questuante era chiamato alla difficile opera di interpretazione dei responsi, che spesso erano forniti sotto forma di frasi ambigue dette, appunto, “sibilline”.

Ai giorni nostri, l’arte della divinazione è ampiamente screditata dalla comunità scientifica, presso la quale ha la fama di essere una mera superstizione e una pseudoscienza; ma nel corso della storia, essa ha avuto modo di soddisfare una delle primarie esigenze della civiltà umana: dissipare la paura dell’ignoto, l’incertezza nei confronti del futuro. Colui o colei che si rivolge a un indovino è detto consultante, e di regola un consultante “illustre” era il monarca, che interrogava vati e sacerdoti per ottenere responsi sulle questioni più disparate.

Nei tempi antichi, predire il futuro era considerato una scienza: scienza e magia erano la stessa cosa. Con l’avvento del metodo scientifico, pratiche che solitamente ricadevano nell’ambito della divinazione (come predire le eclissi, le eruzioni vulcaniche e simili) sono diventate ambito di pertinenza della scienza.

Altre carte da divinazione : gli arcani maggiori

Molti altri modi, nel corso dei secoli, sono stati sviluppati per predire gli eventi o il Destino, o per ricavare informazioni sul futuro. Pratica diffusa ancora oggi è quella della lettura delle carte: tarocchi, Sibille o carte (di seme napoletano o francese) vengono utilizzate per ricavare informazioni sul destino del consultante. Per quanto riguarda i tarocchi, sono un mazzo solitamente composto da 78 carte, delle quali alcune (solitamente 21) vengono dette Arcani Maggiori o Trionfi, e sono le carte più dense di significato esoterico: esse forniscono chiavi di lettura particolare, e sono ampiamente utilizzate nell’ambito della cartomanzia. Le Sibille sono carte particolari, anch’esse soggette a un proprio particolare schema di lettura.