Normalmente l’andamento delle borse si pensa che dipenda dai mercati internazionali. Giusto, ma a volte contano anche le azioni dei singoli, come in questo caso, e possono pesare parecchio. Tanto da far perdere alla propria azienda dieci milioni di dollari e far aumentare il prezzo del petrolio di un dollaro e mezzo al barile.

Nel 2009, Stephen Perkins, broker londinese, acquistò sette milioni di barili di greggio attraverso la società di intermediazione mobiliare per cui lavorava la Pvm Oil Futures. Questo accadde la notte del 29 giugno 2009 tra l’una e mezza e le due. Il giorno dopo i dirigenti della Pvm lo contattarono, chiedendogli spiegazioni, lui si giustificò dicendo che era d’accordo con un cliente. I dirigenti gli chiesero i contatti del cliente per vederci chiaro e lui si rifiutò.

A quel punto la preoccupazione dell’azienda salì alle stelle. In quella notte la Pvm ha perso dieci milioni di dollari, considerando che in cassa disponevano di dodici milioni, tutto questo rappresentava un collasso di grandi proporzioni.

Dopo qualche ora Perkins  rammenta quello che aveva combinato e richiama i suoi datori di lavoro, si scusa e dice di avere problemi di alcolismo e la notte precedente aveva alzato il gomito, per questo, sopraffatto dai fumi dell’ alcool aveva fatto quell’operazione. Il broker è stato licenziato in poche ore, è stato espulso dalla City londinese per cinque anni ed ha preso una multa di 150 mila sterline.

Dopo il fatto, Perkins ammise di aver avuto problemi di alcolismo e si sottopose ad un trattamento disintossicante durato un anno, intanto la sua multa fu ridotta a 75 mila sterline.

Altri casi anomali si sono verificati in passato, come nel 1987 quando il sistema elettronico che gestiva già scambi della borsa di New York causò delle voragini nei mercati, la più grave quella della borsa di Hong Kong che perse il 45 per cento.

Jerome Kerviel, trader del gruppo bancario francese Societè Generale, dal 2004 al 2007 fece una serie di operazioni spregiudicate facendo perdere all’azienda 5 miliardi di euro. La sua truffa venne scoperta solo nel 2008 e risultò un vero record.

L’11 dicembre 2008 a New York Bernard Madoff, ex presidente del Nasdaq e titolare della Bernard Madoff Investment Securities, causò, con investimenti scellerati, l’ammanco di 50 miliardi di dollari alla sua società e tutti estorti ai propri clienti, battendo il record di Kerviel. La B.M.I.S. era allora una società molto conosciuta nella comunità ebraica newyorkese proprio per la sua solidità negli investimenti… e meno male.

Ma in casi come questi chi paga? Nel caso di Perkins, che ha fatto alzare il prezzo del petrolio di un dollaro e mezzo al barile, è logico ritenere che, anche se in minima parte, egli sia responsabile degli aumenti avuti di benzina, riscaldamento etc.. degli ultimi dodici mesi. Quindi sarebbe altrettanto logico pensare di essere anche noi tutti, in piccolo, essere stati danneggiati dalla sua bravata? Questo spiegherebbe perché la notizia è stata rivelata solo ad un anno di distanza, altrimenti il Sig. Perkins avrebbe potuto subire le ire di milioni di persone.