Viola del Pensiero

Fra le piante da fiori annue, ossia che completano il loro ciclo vitale nel giro di una sola bella stagione, la viola del pensiero è sicuramente la più importante ed appariscente. La sua importanza dipende soprattutto dalla facilità di coltivazione, dalla rusticità e dall’abbondante fioritura che questa specie presenta.

Le viole si prestano alla decorazione di aiuole e vasi, servono inoltre per far bordure a striscioni. Le viole del pensiero devono forse il loro nome al colore violaceo che era parte della prima varietà di viole in generale. Ma non possiamo negare che il nome del color “viola” abbia preso vita dai fiori che lo caratterizzarono da sempre. Senza dubbio tutto il genere viola, appartenente alla famiglia delle violacee, è dominato da quel colore, a partire dalle piccole mammole olezzanti, che pure si coltivano, alle meno ricercate violette inodore.

 

Viola dei Campi

La viola del pensiero noi la conosciamo spesso soltanto coltivata, con le sue corolle cupe o screziate, ampie e un po’ irregolare, e forse non sappiamo che essa ha origine dalla comunissima viola dei campi: la Viola tricolor, che deve il suo appellativo di “tricolore” proprio al fatto che il bianco, il giallo ed il violetto si fondono oppure si isolano nei suoi fiori che la pazienza di coltivatori hanno trasformato fino a dare, ai nostri occhi, quasi tutti i colori della tavolozza. Non vi mancano infatti ormai né il rosso fragola né l’arancione a completare la vastissima gamma di tinte e di sfumature.

 

Storia

La storia ricorda, fra le sue notizie più singolari, che la viola del pensiero era coltivata in Europa fin dal 1542. Se, come si è accennato, la viola tricolore selvatica è la capostipite di questo bel fiore primaverile, senza dubbio altre specie hanno dato il loro inconsapevole contributo per la realizzazione delle centinaia di ibridi oggi noti. Abbiamo detto, inoltre, che la viola del pensiero è annuale, ma può, qualche volta, dove le condizioni ambientali lo permettono, mutarsi in biennale e perfino in vivace e, da nana, può raggiungere i 40 cm di altezza.

 

Specie più Note

Impossibile sarebbe elencare tutte le specie note e ci limitiamo perciò a ricordarne le più note e le più belle nello stesso tempo. Ha fiori ampi e completamente bianchi, spesso macchiati al centro dalle nettarovie disposte a raggiera sui tre petali frontali, è la varietà “Iskungen”, della quale si passa, per gradi alla “jupinester”, in cui il bianco si muta via via in viola fino ad inscurirsi del tutto sul petalo inferiore e due laterali. Né bianca né viola, ma di un tenue color lavanda è la viola hibryda, precoce, che i coltivatori attribuiscono al gruppo “invernale”.

Azzurrina la “Mars”, con macchie quasi nere al centro; viola intenso, quasi nero, ed inverosimilmente vellutata la “Marsvidunder” che, ha detta di dei tecnici, è fra le migliori del gruppo.

Nella infinita gamma di tinte miste sono da ricordare le viole di color marrone o bruno-rame con raggiera gialla: “Roggl jatte” a lunga fioritura, con fiori che raggiungono gli 8 cm di diametro, la “Ferngold” gialla con centro o cuore bruno.

 

Come si Coltiva

Di facile coltivazione, la viola del pensiero serve anche per piccoli mazzi di fiori recisi. Si semina da luglio ad ottobre all’aperto o in semenzaio e si mette a dimora in autunno, oppure in primavera, quando le piante abbiano un fiore aperto, distanziando le piantine stesse a 20-40 cm. Oltre che per seme si può propagarla anche per bottura, specialmente per conservare le varietà pregiate, che devono essere più distanziate nella coltivazione.

Preferisce la terra di bosco mescolata a sabbia fine e l’umidità, seppure non eccessiva. Particolari cure vuole la varietà “Aurora”, per la quale si addicono terreni leggeri, ben drenati, ben esposti, piuttosto acidi.