Tantissime volte abbiamo sentito dire questa classica frase, non si smette mai di imparare, e riflettendoci su un attimo ci rendiamo facilmente conto che è la pura verità; il nostro cervello è costantemente in apprendimento, qualsiasi cosa che facciamo, qualsiasi azione c compiamo, viene immagazzinata nella nostra immensa memoria, pronta per essere tirata fuori quando più è necessario.

Ovviamente raccontato in questo modo resta solamente un concetto vago, che sembra avere fondamenta basate solo sugli antichi proverbi, senza alcun occhio di riguardo alla parte scientifica, quindi perché non andiamo ad analizzare il concetto più da vicino?

Come funziona il nostro processo di apprendimento

Tranquilli, non stiamo per addentrarci nel profondo e complicato lato scientifico della questione, bensì proveremo ad analizzarla da un punto di vista più oggettivo e pratico.

Durante tutta la nostra vita facciamo continuamente nuove esperienza, alla nascita impariamo a camminare, coscienti di poter cadere, e da adulti continuiamo a formare il nostro carattere in base agli avvenimenti della nostra vita, senza appunto mai smettere di imparare.

Ogni accaduto negativo genera dentro di noi una complessa reazione che ci porta in modo automatico ad imparare una importante lezione di vita, che andrà conservata in futuro per evitare il ri-accadersi del suddetto evento, il tutto in modo inconscio.

Noi infatti non siamo direttamente in grado di renderci conto e controllare questo processo, il tutto viene svolto nell’inconscio, quella parte della nostra mente che opera in modo nascosto influenzandoci nella vita di tutti i giorni.

Per farvi un esempio pratico, se cercando di appendere un quadro alla parete ci schiacciamo il dito con il martello, in quel momento il massimo che faremo sarà piangere dal dolore, magari applicando del ghiaccio sulla parte lesionata; se però in futuro ci ritroviamo di nuovo nella medesima situazione, con il martello in mano pronti all’opera, il nostro inconscio trasmetterà un segnale istantaneo alla parte cosciente del nostro cervello, che ci ricorderà immediatamente dell’accaduto passato, facendoci agire con più cautela.

Questo processo di apprendimento, a differenza di quello che si potrebbe inizialmente pensare, non parte sviluppandosi in modo graduale, bensì è presento dentro di noi fin dalla nascita, altrimenti ci ritroveremo in una continua sequenza di errori dalla quale non potremo mai uscire, se non imparando e migliorando.

Va però specificato che andando avanti con l’età la capacità del nostro cervello di trarre una lezione dagli avvenimenti dalla vita, ovvero imparare, inizia lentamente a degradarsi, ragione per cui le persone più anziane hanno molta più difficoltà ad imparare cose nuove rispetto ai giovani.

Non si smette mai di imparare, come è nata questa frase celebre

Indagando ed andando indietro nella storia, è possibile scoprire che questa famosissima frase, da tutti utilizzata, risale addirittura al Medioevo, dove era molto usata dai contadini.

In quella precisa epoca storica, erano tantissime le ingiustizie subite dalla classe sociale più povera, che doveva continuamente sopportare i soprusi dei potenti, ogni giorno sempre diversi e peggiori. Si narra che i contadini, ogni qual volta si ritrovavano davanti ad un ingiustizia, a cui purtroppo non potevano ribellarsi, per sdrammatizzare utilizzavano sempre questa frase, che poi è letteralmente rimasta impressa nella storia fino ad arrivare ai giorni nostri.

Sono tantissime gli autori che nei loro romanzi hanno fatto uso di questa citazione contadina, partendo dallo stesso Dante Alighieri, che nel viaggio all’inferno osservava ogni volta diversi tipi di peccatori e peccati, senza quindi “mai smettere di imparare”, fino ai più moderni romanzi di Harry Potter, storia che racconta le vicende di tre giovani maghi impegnati a combattere ogni volta contro mali diversi.

Smettere di imparare è possibile?

Ora che abbiamo approfondito ogni aspetto di questa frase, smettere di imparare è davvero possibile?

Qui ci viene in aiuto la scienza, che sostiene fermamente che è impossibile smettere completamente di imparare, e quindi di apprendere nuove cose.

Una persona per poter smettere di imparare dovrebbe isolarsi completamente dalla società, senza avere di conseguenza alcun rapporto umano, lavorativo o educativo possibile, riducendosi a non fare assolutamente nulla tutto il giorno.

Osservando infatti la questione dall’alto, possiamo accorgerci che anche semplicemente inciampare su qualcosa ci porta ad imparare un nuovo concetto, facendoci evitare una ripetizione.

Moltissimi studi scientifici effettuati su topi da laboratorio, hanno dimostrato che persino questi piccoli roditori sono in grado di imparare in continuazione.

Rinchiudendo un topo all’interno di una gabbia, e liberandolo soltanto quando avrà trovato il pezzo di formaggio nascosto, scusate l’esempio strampalato, lo porterà ad imparare che per riuscire a soddisfare il suo bisogno di libertà dovrà compiere una determinata azione, ricordandosi degli avvenimenti passati; proprio come l’uomo!