E’ sempre emozionante imbattersi nel piccolo scoiattolo e seguirne, nell’immobilità più discreta, l’agile, elegante arrampicarsi sui rami più esili del bosco, la coda sempre levata in alto, lo sguardo acuto ed attento.

 

Scoiattolo

 

Ampiamente diffuso dall’Europa all’Asia, adattato perciò a climi diversissimi, preferisce i boschi asciutti e d’alto fusto, particolarmente quelli che gli offrono abbondanti semi e frutti secchi, che tuttavia non teme di raccogliere nei giardini delle case prossime al bosco. Proprio le sue esigenze di vita fanno dello scoiattolo un perfetto “arboricolo”: non pesa infatti più di 250 grammi da adulto, ha la colonna vertebrale agilmente articolata, le zampe fornite di unghie adunche e robuste, capaci di fare ottima presa sui tronchi e sui rami.

Le zampe posteriori, più lunghe delle anteriori, gli consentono di spiccare piccoli voli da un ramo all’altro e la coda, tutta un ciuffo di lunghi peli, funziona da bilanciere, cioè da organo stabilizzatore dei balzi, come nelle corse sugli alberi. Si può ben dire che questo grazioso animaletto non si conceda, nel corso della giornata, un minuto di sosta, se non per consumare l’alimento. Con la sua agilità sfugge agevolmente ai nemici, alle volpi e agli uccelli rapaci ma spesso cade preda della martora, che è veloce come lui nell’arrampicarsi sugli alberi e forse più astuta nel dargli la caccia.

Cosa mangia lo scoiattolo?

Si tratta di un animale avido di tutto, dai pinoli che sguscia con la bocca dalle pigne, alle gemme, ai teneri germogli, dalla corteccia verde dei rami ai grani ed ai funghi, è tuttavia soprattutto ghiotto delle nocciole e delle noci. Queste ultime sono la sua delizia: le porta alla bocca, le gira e le rigira, le libera dal mallo e poi con i denti a scalpello ne incide il guscio per aprirlo regolarmente, lungo la linea di sutura dei due pezzi, o spezzettarlo interamente; ne estrae poi il seme oleoso, che macina avidamente con i molari.

Non si può tacere dello scoiattolo un aspetto un po’ meno simpatico: esso è infatti anche un predatore feroce, saccheggiatore di uova e dei piccoli nei nidi degli uccelli, e spesso aggressore di piccoli mammiferi, come le talpe.

Tutti sanno della sua abitudine di accumulare riserve di cibo per i periodi più inclementi dell’anno. Le sue dispense sono gli incavi degli alberi, le fenditure o le buche che l’animale scava da solo in luoghi riparati e che poi riempie di frutti, di semi e di bacche. Tali riserve non gli servono soltanto per la stagione fredde, ma anche per le giornate di bufera o di pioggia incessante, allorché lo scoiattolo non è in grado di abbandonare il suo nascondiglio. Ma non sempre nei lunghi inverni queste provviste sono sufficienti e allora per lo scoiattolo è la fine.

Nelle regioni dell’Europa più settentrionale questo roditore compie delle vere e proprie migrazioni, in autunno, verso sud, alla ricerca di inverni meno rigidi.

Un aspetto interessante delle abitudini di questo animale è rappresentato dalla ricerca e dalla costruzione del nido. Il nido abbandonato dalle gazze o da altri uccelli di bosco viene ingegnosamente riadattato e ricoperto di un tetto che lo ripari dalla pioggia. Spesso sono le cavità naturali degli alberi ad essere scelti come rifugio; lo scoiattolo le allarga opportunamente con i denti, le riveste con muschi, le ripara verso l’esterno. Il nido principale viene preparato in primavera, quando comincia ad avvicinarsi il momento della riproduzione. La formazione delle coppie avviene attraverso delle lotte cruente tra maschi, per la conquista di una sola femmina, la quale si unisce con il vincitore della battaglia: la coppia poi rimane fissa per tutta la stagione riproduttiva. Oltre alla generazione di piccoli, primaverile, ve ne è un’altra in estate per un complesso di circa 15 nati all’anno.

Lo scoiattolo si può agevolmente tenere in cattività, avendo cura di richiuderlo in gabbie metalliche, poiché roderebbe facilmente quelle di legno e fornendogli tuttavia in continuazione pezzi di legno insieme al cibo, perché esso possa consumare ed affilare senza interruzione i suoi incisivi a scalpello, a crescita continua.

Bisogna ricordare però, che questo piccolo animale è docile e grazioso finché è giovane, ma può diventare aggressivo e mordace da adulto, soprattutto in primavera, quando si risveglia lo stimolo alla riproduzione.