Sensori per il Monitoraggio della Qualità dell’Aria

L’inquinamento ambientale è purtroppo un tema strettamente attuale col quale bisogna fare i conti. Si potrebbe pensare che ambienti chiusi, come la propria abitazione e gli uffici, siano immuni da qualsiasi tipologia di contaminazione ma purtroppo non è così.

Anzi, proprio negli ambienti chiusi si riscontrano livelli di inquinamento addirittura superiori all’esterno, poiché si verificano le condizioni ideali per la proliferazione di gas inquinanti: non essendoci un riciclo d’aria, essi tendono a stagnare, pregiudicando seriamente la qualità dell’aria. Bisogna quindi adottare comportamenti virtuosi come evitare di fumare in ambienti chiusi, garantire una continua ventilazione e dotarsi di appositi sensori VOC, in grado di rilevare l’inquinamento ambientale e automatizzare l’aerazione degli ambienti.

 

Cosa sono i VOC?

I VOC (Volatile Organic Compounds), chiamati in forma italiana anche COV (Composti Organici Volatili), sono composti chimici che inquinano silenziosamente gli ambienti indoor. Le sorgenti di inquinamento sono svariate: prodotti cosmetici o deodoranti, dispositivi di riscaldamento, prodotti per la pulizia, colle, vernici, solventi, respiro degli abitanti di case o uffici, fumo di sigaretta, strumenti di lavoro, stampanti ecc.

I VOC vengono prodotti in maniera importante soprattutto in seguito alla posa di materiali o all’installazione di arredi che comprendono verniciature, mobili, moquette o rivestimenti. L’installazione delle prese d’aria in prossimità di zone ad alto rischio d’inquinamento (autofficine, garage sotterranei, strade trafficate ecc.), rappresenta una delle principali cause di penetrazione di VOC dall’esterno.

I VOC, a seconda della loro fonte, svaniscono nel tempo, in periodi compresi tra pochi giorni e diversi mesi. Uno dei VOC più pericolosi è la formaldeide che tende a rilasciare sostanze tossiche addirittura per anni, in quanto risulta difficile smaltirla.

Potenziali effetti nocivi sulla salute

La lunga esposizione a questi composti organici volatili determina rischi per la salute piuttosto seri, soprattutto per i soggetti particolarmente sensibili come bambini, anziani o persone che soffrono di determinate patologie cardiache o respiratorie. I VOC possono provocare gravi alterazione per la salute e, in modo particolare, per il sistema nervoso centrale. Irritazioni agli occhi e alle mucose, secchezza di gola e naso, forti emicranie e vertigini, sono tutti campanelli d’allarme di un’elevata concentrazione di VOC negli ambienti interni.

Alcuni composti, sono ritenuti addirittura cancerogeni per l’uomo (il benzene) e per gli animali (cloroformio, tetracloruro di carbonio, tricloroetilene e tetracloroetilene). Si ipotizza che i soggetti che passano molto tempo in ambienti potenzialmente pericolosi e contaminati da un alto numero di VOC, abbiano una maggiore probabilità di sviluppare patologie e tumori.

Come ridurre l’esposizione ai VOC?

Alla luce di quanto detto finora, non bisogna assolutamente sottovalutare i VOC ed è necessario adottare contromisure adeguate in quegli ambienti particolarmente a rischio. Tra i principali strumenti per monitorare la qualità dell’aria ci sono i sensori VOC, disponibili in varie tipologie. Esistono due grandi famiglie di sensori VOC: quelli per misurare le concentrazioni di CO2 e quelli per rilevare la presenza di VOC. L’abbassamento dei livelli di CO2 e la riduzione di VOC nell’ambiente, sono operazioni necessarie per rendere l’aria più salubre e respirabile.

I sensori preposti alla misurazione di CO2 sono capaci di automatizzare il ricambio d’aria negli ambienti interni e devono essere fissati ad una parete o ad un sistema di aerazione. A seconda delle finalità d’uso ed in base alle proprie caratteristiche di costruzione, questi dispositivi potrebbero presentare range e sensibilità di misura diversi. I sensori finalizzati a misurare la CO2 in ambienti domestici o in piccoli uffici, avranno una calibrazione diversa rispetto ai sensori impiegati in grandi ambienti industriali o commerciali.

Anche i sensori VOC, a seconda della destinazione d’uso, possono presentare caratteristiche e funzionalità diverse. Solitamente hanno vari livelli di sensibilità da calibrare, secondo le proprie necessità. In base all’ambiente, si può optare per sensori con sensibilità bassa, media o alta con range diversi che vanno da zero fino a 10.000 ppm (parti per milione) ed anche oltre.

Per ridurre le emissioni di VOC è opportuno utilizzare, laddove possibile, vernici a base d’acqua, controllare periodicamente gli impianti di riscaldamento e dotare i sistemi di ventilazione meccanica di appositi filtri da controllare costantemente.

Come scegliere i sensori per il monitoraggio della qualità dell’aria?

In ambienti tradizionali, la scelta di sensori CO2 o sensori VOC dipende dalle proprie esigenze. Se l’ambiente da monitorare è chiuso o comunque ha una scarsa ventilazione, è consigliabile ricorrere a sensori capaci di registrare sia i livelli di CO2 che i livelli di VOC. In fase di scelta, è importante considerare il range di misura garantito dai dispositivi, a seconda dell’ambiente da monitorare.

Prima di scegliere i sensori è opportuno rivolgersi ad esperti dell’inquinamento ambientale, così da avere una valutazione più approfondita e selezionare, con cognizione di causa, il modello più indicato per le proprie necessità. La giusta valutazione di inquinamento ambientale, all’interno delle stanze, consente di intervenire in maniera mirata con piccoli ma importanti accorgimenti, come una maggiore aerazione in determinati ambienti e la limitazione dell’uso di materiali contenenti VOC (deodoranti, colle, adesivi, vernici, solventi…).